Il Museo Ieri
L’Acropoli Alpina
L’idea di costituire un complesso in onore del Corpo degli Alpini fu della Legione Trentina, con il pieno sostegno dell’Ispettorato delle Truppe Alpine e dell’Associazione Nazionale Alpini. La proposta, formulata in occasione della 19ª Adunata Nazionale degli Alpini, svoltasi a Trento nell’aprile del 1938, venne accolta dal Governo nello stesso anno e sancita con legge del 1941, nacque così la “Fondazione Acropoli Alpina”.
Il primo presidente della Fondazione Acropoli Alpina, fu il generale di Corpo d’Armata Gabriele Nasci.
Generale di Corpo d’Armata Gabriele Nasci
La dislocazione del complesso venne individuata sulla Verruca, o Doss Trento, accanto al Mausoleo dedicato al martire Cesare Battisti.
Il primo progetto prevedeva un grandioso complesso monumentale dalle linee del “Castrum” romano, comprendente lungo il muro perimetrale, 17 torri intitolate agli 11 Reggimenti di Fanteria, ai 5 Reggimenti di Artiglieria da montagna e 1 al Reggimento Genio; all’interno del complesso, erano previsti diversi edifici: un arengo, un sacrario ed un vasto museo.
Una strada di accesso ed un piazzale dovevano completare l’opera.
La strada di accesso fu il primo impegno, venne iniziata l’8 gennaio 1940 e fu ultimata nel 1943 con mano d’opera esclusivamente di Alpini in armi. Il piazzale venne dedicato all’ideatore del Corpo, Giuseppe Perrucchetti. Durante la guerra, la strada subì diversi danni a causa dei bombardamenti e venne riaperta definitivamente nel 1947.
Il Dopoguerra
Dopo la seconda guerra mondiale, a causa delle ristrettezze economiche, fu abbandonata l’idea di realizzare il monumentale “Castrum” e venne presa la decisione di costruire solo un Museo-Sacrario.
Ripartirono le attività di negoziazione tra il Comune di Trento e la Fondazione, ma le difficoltà economiche resero più lenti i lavori di preparazione per la costruzione del Museo. Nel frattempo alcuni esponenti della politica trentina, l’allora Sindaco di Trento ed il Generale Adami scongiurarono la soppressione della Fondazione Acropoli Alpina, giudicata dal Governo ente non più essenziale.
Con il Decreto del Presidente della Repubblica n.855 del 15 luglio 1954 venne autorizzata la donazione alla Fondazione Acropoli Alpina, da parte del Comune di Trento, di un fabbricato già polveriera austriaca, che costituirà il futuro Museo.
Questo fu il propellente tanto atteso: il 24 maggio 1956 venne posata la prima pietra, subito dopo, vennero realizzati i bassorilievi della facciata (dallo scultore Biancini) e l’anno successivo, vennero realizzati quei cippi in onore dei Reparti, che tutt’oggi sono ancora presenti all’ingresso del nuovo Museo.
I lavori furono curati dall’architetto Serafini e dal Colonnello Paolo Caccia Dominioni.
Infine, il 15 marzo 1958 in occasione della 31^ adunata nazionale dell’A.N.A. a Trento, data coincidente con il 40° anniversario della Vittoria, il Museo venne finalmente inaugurato.
1958: Inaugurazione del Museo
Dati gli spazi esigui e le limitazioni strutturali, il Museo si è sempre dimostrato di essere un sacrario più che un museo vero e proprio: dalla corrispondenza privata di uno dei segretari della Fondazione, leggiamo un celebre commento di Paolo Caccia Dominioni, che disse: “ Il Museo è bello ma è piccolo”.
Nel tempo, vi fu un’opera sistematica di comunicazione e di ricerca storica di documenti e reperti da parte dei Presidenti che si sono avvicendati, cosi come dei segretari, tra i quali ricordiamo Giovanni Strobele e Gino Della Valle: coloro che con accuratissima dovizia catalogarono e censirono quello che oggi è il patrimonio archivistico del Museo Nazionale Storico degli Alpini; inoltre, nel corso degli anni, il Museo fu destinatario di numerose donazioni, come ad esempio i lasciti del Generale Adami e del Generale Rasero, o quelli da parte degli Alpini e delle famiglie degli Alpini “andati avanti”.
A seguito del Decreto P.R. del 01.01.1978, n. 855, la Fondazione Acropoli Alpina venne sciolta e le sue funzioni ed il suo patrimonio vennero trasferite al Ministero della Difesa, che da allora lo cura e lo amministra.
Salone interno del precedente Museo
